DAY#1e2: un’italiana a Bournemouth
13 Luglio 2015
Aggiornato il 13 Febbraio 2018
Ciao. Sono Paola Bernasconi e, per chi non ci segue, curo il blog di MB Scambi Culturali.
Ciao, sono Paola Bernasconi e in questo momento il blog per MB Scambi Culturali lo sto scrivendo da Bournemouth, Inghilterra. Chi è interessato, o solo curioso, può seguire il mio viaggio qui, day by day.
Ma partiamo dal principio. Perché ora sono qui, da ieri 12 luglio. Tutto è iniziato solo 7 giorni fa. Precisamente. Lunedì 6 luglio: decido di partire, invio un’e-mail ad MB Scambi Culturali (ovvio, lavoro per loro, testo il loro prodotto!), chiacchiero con Michela (che ringrazio). Martedì 7: tutto prenotato. Fine. E ora sono qui per un corso intensivo di lingua inglese della durata di 3 settimane presso uno dei College di Bournemouth. Ma un diario è un diario quindi cercherò di andare con ordine.
Day#1
È il giorno dell’ansia. Il giorno in cui si parte da sola e si ha paura di tutto: di non saper parlare, di non capire la lingua, di perdersi in aeroporto, di perdere la valigia, di perdere l’autobus. E invece non si perde niente. Si parla (perché l’istinto di sopravvivenza serve proprio a quello), si capisce (e per questo ringrazio il mio senso di responsabilità che mi ha fatto studiare l’inglese e i miei genitori che mi hanno permesso di andare all’estero ogni volta che ho potuto), non ci si perde in aeroporto, la valigia è lì e gli autobus, con tanto di cambio a Victoria Station, sono lì che mi aspettano. E poi si arriva a casa. Il tempo è quello che è: è la Gran Bretagna bellezza! Che ti aspettavi? Ma la casa è davanti al mare, un mare ventoso che però soffia speranza. E la mia host family è perfetta: Liz e Victoria, due sorelle, ed un labrador che già amo come se fosse mio (e che ora è proprio accanto a me mentre scrivo). La stanchezza c’è, ma si parla, si cena e alle 9 sono già nel letto.
Day#2
È il giorno del test. Liz è così gentile da accompagnarmi a scuola in macchina: mi mostra dov’è la fermata dell’autobus e alle 8.45 sono in College. Mi guardo intorno. Qualcuno è spaesato (è il primo giorno anche per lui), qualcuno si muove con disinvoltura, altri fanno gruppo e parlano una lingua che non conosco. Io fumo una sigaretta (ok, smetterò, magari proprio qui) e osservo la chiesa di St. Peter: avevo letto che qui è sepolta Mary Shelley (quella di Frankenstein per chi non lo sapesse) e scopro con piacere che è proprio di fronte alla scuola. La visiterò dopo. Dopo pochi minuti un professore ci preleva dalla reception ed è con lui che facciamo il test che permetterà alla scuola di assegnarci nelle classi in base al nostro livello. Un test a domande multiple ed una domanda alla quale rispondere con un testo: ok, panico. Non scrivo in inglese dall’ultimo anno di liceo, tanto tempo fa, troppo, ok, dal 2000. Eppure qualcosa riesco e fare. In ogni caso il mio livello è un bell’E4.6. Per intenderci: E4 indica Intermediate mentre E5 Upper-Intermediate (E6 è invece Advanced). Mi consegnano il programma della settimana (lezioni dalle 9 alle 12.30) e un simpatico professore ci fa fare un giro di Bournemouth. Tutto è molto organizzato. Tutto è così chiaro. E quell’ansia che mi accompagnava scompare poco a poco. La mattinata finisce con un pranzo in compagnia di una ragazza italiana e di due turchi: perfetto. Si parla inglese, ognuno a modo suo, l’importante, per ora, è provarci.
Nell’ufficio dell’Amministrazione del College posso comprare il mio abbonamento per l’autobus e la signora è così gentile da indicarmi qual è quello che mi porterà a casa: ancora una volta tutto molto organizzato e chiaro. Aveva ragione una mia amica: se sei sopravvissuta alla Stazione Termini di Roma puoi sopravvivere a tutto. E allora prendo il mio bell’autobus, arrivo vicino casa e mi godo un tè ed un muffin al triplo cioccolato in un café, con la sensazione che tutto sta andando meglio di come immaginavo. Il secondo giorno sta per finire: mi godo la mia nuova casa, la mia nuova famiglia ed il mio nuovo cane. See you tomorrow!
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