Anno Scolastico in Canada: emozioni e aspettative prima di partire
L’anno scolastico in Canada di Ilaria:
i suoi primi 3 mesi, emozioni e stati d’animo
Da pochissimo anche la nostra Ilaria ha lanciato il suo canale YouTube, dove terrà delle video pillole raccontando la sua esperienza di exchange student in Canada a New Westminster. Troverete tutti i suoi video qui
Come è nata l’idea di questa
esperienza?
Ho deciso di fare questa esperienza quando avevo 16 anni e ho iniziato a dire ai miei genitori “Andrò all’università, in un altro paese”. Ricordo mia nonna che mi disse “Ma chi si prenderà cura di me?”
Ne ho parlato anche con i miei compagni di classe, e dovevo decidere con quale agenzia andare. Ho scelto MB, ho chiamato e ho preso appuntamento con Michela – quel giorno ero superfelice! Mi chiese se avevo già un’idea su dove andare, le ho detto subito che pensavo già all’anno intero, come tempo da trascorrere. Il “dove” non lo conoscevo esattamente, ma sapevo che volevo volare sopra l’oceano. Mi ha parlato bene del Canada, in base alla sua esperienza un paese migliore degli Stati Uniti per l anno scolastico all’estero, mi ha dato il booklet con tutti i programmi, da Vancouver, a Burnaby, Langley, ..fino a New Westminster, dove sono ora.
Ricordi ancora la tua partenza?
All’inizio ero davvero super contenta, l’avrei voluto dire a chiunque che sarei volata in Canada per un anno, non stavo nella pelle; ma poi non l ho detto a nessuno perchè avevo paura fosse un sogno e non si avverasse! Ho iniziato a parlarne con i miei amici quanto mi sono avvicinata alla partenza e tutto è diventato più reale. Tutte le varie carte da compilare, tantissime, ma ne è valsa veramente la pena. Alla partenza avevo tanta paura che mi capitasse come quando sono andata in Spagna a febbraio, quando ero talmente stanca quando sono arrivata che mi dimenticavo le cose! Avevo paura mi capitasse anche una volta arrivata in Canada, ma fortunatamente non è successo perchè quando sono arrivata ho iniziato a parlare come fosse la mia prima lingua, ed era tutto un po’ un “Oh my gosh”!
I miei genitori prima della partenza: mio papà mi chiedeva spesso “sei sicura di voler partire, di voler andare così lontana..?”, ed io “si assolutamente si”, mentre mia mamma era molto più rilassata e mi diceva “devo prenderti un po’ di soldi dalla banca e poi ti mando via!”. Quando l ho detto ai miei amici che partivo erano molto felici per me ma anche parecchio tristi. Ora che sono qui riconosco che gli amici che più erano interessati a me sono anche quelli che più mi messaggiano e mi chiedono come sto, e questo mi è servito per lasciare indietro tutte le persone che non erano davvero “amici”. Quando l ho detto al mio ragazzo è stata dura, era in ottobre, lui era in Germania, ed è stato triste, perciò per un po’ di mesi è stato un taboo solo parlarne. Ma poi le cose sono cambiate e migliorate tra noi. Prima della mia partenza ero nervosa e avevo un po’ d’ansia, “come farò a portare all’estero tutte le mie cose”..”cosa accadrà qui senza di me..” ero un po’ insicura, pensavo ok le persone potranno vivere senza di me, ma non ero sicura che anche io sarei riuscita a vivere senza le persone a cui più volevo bene.
La preparazione è stata un incubo, per riuscire a mettere tutto quello che volevo portare via in valigia, a esempio. All’aeroporto a Venezia era un po’ surreale, ancora non ci credevo. Durante la partenza ho pianto molte volte. Ero lì con la mia famiglia e il mio ragazzo. I miei fratelli, che mi avevano detto “non ti aspettare che piangeremo anche noi”, alla fine si lasciarono sfuggire qualche lacrimuccia anche loro.
Le tue prime impressioni una volta arrivata?
All arrivo a Montreal “Oh mio dio dove devo andare ora”. Ho seguito le persone e i cartelli, le mie valigie non arrivavano e mi sono un po’ spaventata ma alla fine tutto è andato per il verso giusto ed ho incontrato la mia host family. Già dall’arrivo a New Westminster volevo farmi degli amici, non volevo starmene da sola. Ho rotto il ghiaccio grazie alla mia host mum che mi ha detto che mi avrebbe accompagnata a scuola un’altra exchange student, spagnola, ed ero contenta perchè conosco lo spagnolo! Arrivati a scuola ci hanno divisi per paese, all inizio ero arrabbiata perchè non volevo stare con altri italiani, vi voglio bene ma pensavo:”se voglio parlare con messicani, o con giapponesi, devo farlo in inglese”. Subito ho conosciuto Victoria e altri canadesi e sono stata subito felice.
Quali sono le tue aspettative da questa esperienza?
Le mie aspettative da questa esperienza sono di crescere come persona, essere una nuova Ilaria. Sto costruendo il mio futuro, la persona che voglio essere. Perciò sono molto felice. Anche migliorare il mio livello di inglese è una mia aspettativa, ma per prima cosa vorrei crescere come persona.
Come mi trovo ora? Sono passati 3 mesi, sono felice, mi manca casa, non il luogo ma le persone, i miei amici, la mia famiglia, il mio ragazzo, e se potessi li porterei tutti qui con me perchè non vorrei tornare indietro, mi trovo molto bene e sono felice. Se consiglierei questa esperienza ad altri? certo che sì, se qualcuno ha l’idea di farla direi “vai e buttati”.
Ilaria
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